Gli smalti per le unghie sono da sempre un bel grattacapo per chi segue l’ecobio perché quelli accettabili sono di difficile reperibilità e hanno prezzi molto alti. Ho pensato di scrivere questo articolo per informarvi a riguardo e orientarvi nella scelta raccontandovi la mia esperienza.
La maggior parte degli smalti esistenti in commercio contiene ingredienti non molto raccomandabili come formaldeide, toluene e ftalati. Andrebbero inoltre applicati in ambienti ben aereati per ridurre al minimo l’inalazione durante la stesura, che rappresenta il rischio maggiore.
Alcune case cosmetiche tendenzialmente ecobio, come Suncoat e Acquarella, hanno prodotto alcune alternative eliminando il più possibile le sostanze tossiche, sebbene penso sia doveroso informarvi del fatto che si tratta di vie di mezzo che contengono comunque ingredienti non verdi e non ammessi da eco cert.
Gli smalti di questo tipo sono considerati “atossici” (sebbene con qualche riserva) e sono senza dubbio da preferirsi a quelli tradizionali.
Nella maggior parte dei casi si tratta di smalti all’acqua inodori composti da una base acquosa mescolata a un’emulsione acrilica.
Per quanto riguarda la performance, non sono resistenti come quelli tradizionali ma durano comunque qualche giorno senza sbeccarsi più di tanto. Alcuni ci mettono però diverse ore prima di asciugare e non sono praticissimi. Hanno solitamente un finish tendenzialmente opaco e sono quindi poco brillanti.
Un’alternativa più coerente con l’ecobio è quella della Provida Organics con i suoi smalti a base di alcool e gomma lacca.
Smalti all’acqua della SunCoat
Dopo essere passata all’ecobio ho comprato gli smalti all’acqua della SunCoat che, come dicevo prima, non sono eco bio ma erano all’epoca una delle poche alternative disponibili.
Gli smalti della serie SunCoat Girl, che viene indicata come adatta anche ai bambini, non sono molto coprenti e ci vogliono diverse passate prima di ottenere un risultato accettabile. Non si asciugano rapidamente e, se non siamo abbastanza attente, è facile ottenere un colore poco uniforme. Si sbeccano con facilità.
Lo smalto SunCoat Polish & Peel è più simile a uno smalto classico per quanto riguarda la durata e il risultato. Lo smalto nella tonalità Mulberry è davvero molto bello, denso e intenso.
Una sola passata è sufficiente per ottenere un risultato accettabile anche se opaco ma dopo 2 o 3 passate diventa più luminoso.
Per eliminare questo tipo di smalto basta immergere le mani in acqua calda (a volte non è nemmeno necessario farlo) e sollevare i bordi rimuovendo la pellicola.
Il problema che ho però riscontrato con questi smalti è che rovinano parecchio le unghie. Dopo la rimozione della pellicola ho sempre avuto l’impressione di aver rimosso anche un piccolo strato di unghia, che risulta porosa e opaca. Pare inoltre che l’acqua danneggi le unghie.
Sebbene siano da preferirsi a quelli tradizionali, io non li sto più usando perché non mi piace come lasciano le unghie una volta rimossi. Non hanno inoltre un INCI eco bio.
Smalti della Provida Organics
Gli smalti “Living Nails” della Provida Organics non sono perfetti ma si tratta a mio parere l’unica alternativa valida attualmente esistente in commercio per chi segue l’ecobio.
La loro formulazione è molto semplice e contiene alcol, gomma lacca, olio di ricino, oli essenziali e pigmenti.
La presenza di alcol non è il massimo perché questo ingrediente può rovinare l’unghia, sebbene la formulazione sia ingentilita dall’olio di ricino.
La gomma lacca deriva dalla secrezione di un insetto che deposita questa sostanza sugli alberi. Si tratta quindi di un ingrediente di origine animale (come la cera d’api) che non prevede però la morte dell’animale che la produce (tra l’altro la Provida è un’azienda cruelty free).
Importante: la gomma lacca in inglese è chiamata “shellac”. In commercio esistono degli smalti della marca “Shellac” che non hanno però nulla a che vedere con questo ingrediente o con l’ecobio. Non confondeteli!
Per rimuovere questo smalto bisogna usare un prodotto della Provida a base di alcool, olio di ricino e oli essenziali (non dovrebbe essere comunque difficile riprodurlo in casa). L’operazione richiede qualche minuto perché lo smalto non viene via facilmente. Dopo la rimozione le unghie non risultano rovinate come succede con gli smalti all’acqua, anche se sembrano sempre un po’ opache. È consigliabile quindi spalmare subito un prodotto rinforzante per unghie o dell’olio di ricino.
Si asciuga molto velocemente e il colore risulta opaco, ma è possibile renderlo più brillante con il top coat. La durata non è comparabile a quella degli smalti classici perché tende a sbeccare facilmente, ma è comunque accettabile. Dopo 1 o 2 giorni è facile riscontrare le prime sbeccature, soprattutto se usiamo spesso le mani per lavori di casa e simili. Devo comunque dire che a me succedeva sempre anche con gli smalti tradizionali, sebbene in misura minore.
Il prezzo è abbastanza alto, sugli 11 euro.
Conclusione
Se volete seguire l’ecobio fino in fondo gli smalti “Living Nails” della Provida Organics sono forse l’unica alternativa attualmente esistente sebbene non siano perfetti.
Se invece preferite prodotti non necessariamente ecobio ma che abbiano ridotto al minimo le sostanze tossiche cercate di optare per smalti che non contengano formaldeide, tuolene e ftalati.
Sconsiglio quelli all’acqua che si rimuovono a “strappo” perché rovinano le unghie.
In ogni caso il mio consiglio è quello di lasciare le unghie libere dallo smalto il più possibile, utilizzandolo prevalentemente nelle occasioni speciali.
Come ho detto prima non esiste ancora un'alternativa che sia soddisfacente al 100%, ma spero che con il tempo e una maggiore diffusione della cultura ecobio avremo presto delle soluzioni migliori.