La vichyssoise è una crema di patate e porri davvero deliziosa e dal sapore delicato.
Un confort food coi fiocchi!
Devo confessare che non vado matta per zuppe e simili e che ho cominciato ad apprezzarle da molto poco.
Sarà l’età che comincia ad avanzare superata la soglia dei 30 anni?
La vichyssoise è così buona che a volte me la gusto anche per 3 giorni di fila. In genere viene servita sia fredda che calda, ma io preferisco di gran lunga la seconda versione.
Quando ero piccola non c’era verso di farmi mangiare piatti di questo tipo, probabilmente per la consistenza liquida che ancora oggi faccio fatica a trovare di mio gradimento. Al massimo mangiavo la pastina, lasciando quasi tutto il brodo nel piatto. Ho sempre rifiutato anche le creme di verdura, ma negli ultimi anni ho imparato ad apprezzarle a poco a poco.
Vorrei raccontarvi come sono venuta a conoscenza della fantastica vichyssoise.
Sotto l’ufficio hanno aperto un posto dove vendono panini e soprattutto zuppe di ogni tipo. All’inizio ero un po’ scettica e pensavo che non sarebbe durato molto, ma pare che qui in Spagna le “sopas” vadano alla grande.
Nonostante la mia avversione per le zuppe, sono sempre stata attratta dallo stile del locale, con i piatti scritti elegantemente con il gessetto su lavagne nerissime.
Un giorno mi sono lasciata attirare da un cartello con su scritto “Oggi panino argentino” e, da brava divoratrice di carne, mi sono finalmente decisa ad entrare. Il panino era molto buono ed ho notato con piacere e stupore lo stile gourmet di tutti i loro piatti. Perché con stupore? Dovete sapere che qui a Madrid la gente preferisce di gran lunga la quantità alla qualità e non è facile trovare posti che propongano una cucina attenta agli ingredienti. La focaccia, per esempio, viene snobbata alla grande e non capiscono come possa piacerci quello che per loro è solamente del pane liscio. Se gli metti sopra una copiosissima accozzaglia di ingredienti e condimenti vari allora possono degnarla di uno sguardo, altrimenti non la guardano nemmeno. La burrata piace a pochissimi, il più delle volte non capiscono come possa piacerci un formaggio così delicato e “insapore” (!!!).
Mangiare fritti e rifritti può andar bene una volta o due, ma non di certo tutti i giorni (cosa che invece il madrileno medio fa… e non esagero!). Per carità, esistono anche tanti ristoranti spagnoli strepitosi e di qualità, ma non mi sarei mai aspettata di trovarne uno in una zona dove ci sono praticamente solo uffici e con molta concorrenza.
Tornando al localino, per una settimana mi sono limitata ai loro gustosissimi panini, lanciando sempre un occhio languido a questa fantomatica zuppa di patate e porri. Alla fine, complice la mia grande golosità per le patate, mi sono lasciata convincere dalla curiosità e l’ho provata (comprando anche un panino per sicurezza ed evitare di rimanere a digiuno… non si sa mai!): è stato amore al primo assaggio!
Ho così deciso di provare a replicarla a casa ed è stato un successone. Loro la servono con delle chips di patate a fiammifero che trovo davvero deliziose e che ho voluto riproporre anche nella mia ricetta.
INGREDIENTI
400 g di patate
400 g di porri
1 l di brodo
50 g di burro
200 ml di panna
Sale, pepe e noce moscata q.b.
Qualche foglia di prezzemolo
RICETTA
Tagliate finemente i porri e fateli appassire in una pentola con il burro per una decina di minuti.
Prendete un terzo di una patata e tagliatela a fiammiferi sottili che metterete poi da parte.
Tagliate il resto delle patate a dadini sottili ed aggiungetele ai porri. Versate il brodo, aggiungete il sale, il pepe e la noce moscata. Fate sobbollire per mezz’ora coprendo con un coperchio.
Nel frattempo fate cuocere le patate tagliate a fiammiferi sottili su una piastra ungendola eventualmente con un poco di olio. Io ho usato il piatto crisp del microonde per circa 5 minuti (voltando le patate a metà cottura) senza usare alcun condimento.
Trasferite la zuppa nel frullatore, aggiungete la panna ed azionate fino ad ottenere una crema liscia.
Servite decorando la vichyssoise con le patate a fiammifero e un po’ di prezzemolo.